Estratto del libro
Piccoli, grandi o grandissimi che siano i nostri contemporanei, mi ha sempre interessato non poco quella singolarità che li ha resi personaggi pubblici, oltreché scrittori. Così ho finito per scrivere di tanto in tanto questi ricordi, molto più interessanti, a mio giudizio, perché si riferiscono alla letteratura di ieri. Quasi tutti si risolvono in un racconto. Per i pezzi più antichi ho provato insieme una grande nostalgia rileggendoli, e qualche volta un po' di tenerezza. Mi rivedevo in anni lontani, a contatto con quei protagonisti del momento letterario di cui parlo, e non potevo non risentirne gli effetti. A volte mi sono chiesto se, per un certo episodio, fossero proprio quelle le parole che avevo sentito e che potevo ora ricordare; ma non è la forma del dialogo la cosa principale, bensì il contenuto che veniva riproposto. Qualche volta, invece, ho avvertito il bisogno non meno forte d'intervenire con un commento. [...] Se devo dire l'intera verità, l'idea di pubblicare queste mie testimonianze è nata dal bisogno di chiarire le forme che, nel corso del tempo, ha assunto una società letteraria come la nostra, sulla quale nessuno ha mai compiuto analisi concrete. Forse per lo scarso rilievo che i sociologi le attribuiscono nel quadro generale del nostro paese, forse anche per una sorta di altalena di scontenti e di sopraffazioni che ormai dura da vari decenni. In ultima analisi, coloro che potrebbero intervenire, evitando le solite chiacchierate tête à tête, adoperando strumenti di giudizio indiscutibili, sono gli stessi sui quali poggia l'intero sistema delle connivenze decise e praticate giorno per giorno dall'industria. Il pubblico, il nostro pubblico, è un conglomerato di consumatori (anche del bello, del nuovo, del provocatorio) che si ritengono soddisfatti di quanto acquistano in libreria per sé o per la propria famiglia, come lo sarebbero se acquistassero un elettrodomestico.
Quarta di copertina
Con questo volume, Giacinto Spagnoletti, uno dei migliori critici e studiosi della nostra letteratura contemporanea, non intende solo offrire una ricognizione ideale dei percorsi e delle esperienze di gran parte di questo secolo, ma, data la conoscenza personale degli autori maggiori qui ritratti, ci rivela le caratteristiche meno risapute di ciascuno di essi. Il libro assume quindi, sul filo del percorso autobiografico dell'Autore, il tono di una narrazione che assimila poeti (Ungaretti, Montale, Saba, Cardarelli, Quasimodo, Penna, Pasolini, ecc.), narratori (da Gadda a Landolfi, da Delfini a Morante), personalità artistiche d'altro tenore (uomini di teatro e di cinema), nonché alcuni grandi scrittori stranieri colti nel loro soggiorno in Italia. Ne risulta un Novecento tutto pieno di umori, ora scanzonati ora ricchi di commozione. In ogni caso, un Novecento che finora non si era mai conosciuto.
La letteratura: ieri come oggi? PARTE PRIMA ROMA - Marcello Gallian, ispido e avvampato - Chi è stato Giaime Pintor - Penna precursore inconsapevole - Cardarelli: orgoglio e scontentezza - Vito Pandolfi: la solitudine di un uomo di teatro FIRENZE - Montale, dalle Giubbe Rosse al "Corriere" - Landolfi, il grande giocatore - Con Pratolini sulla terrazza di un ministero - Betocchi, un "amico" di Dio - La spinta umanitaria di Carlo Levi (e l'ingenuità di Saba) PARMA - Mario Colombi Guidotti, nella "officina" parmigiana - Un grande editore antifascista: Ugo Guanda - Delfini, conservatore e comunista MILANO - Sereni, dalla prigionia all'industria - Al City Bar, illusioni del dopoguerra - Sogni e idoli di Sinisgalli - Le avventure milanesi di Gatto - La preveggenza di Sergio Salmi - L'ardua scelta di Rebora - Alda Merini, vagabonda e mezza-santa - Conti sempre da fare, per Quasimodo - I nuovi "buffi" della poesia di Zanzotto PARTE SECONDA ROMA, ancora - Il salotto di Emilio Cecchi - L'inquieta giovinezza di Pasolini - Corrado Govoni: un vecchio poeta che si maledice - Le furiose contraddizioni di Luigi Bartolini - Ebbrezze e ribellioni di Unga retti - A tu per tu con Palazzeschi - Praz e il prazzesco - Le paure e le ossessioni di Gadda - L'imperiosa Elsa Morante - La doppia vita di Antonio Pizzuto - Debenedetti, nella fossa degli accademici - Le piccole e le grandi guerre di Parise - Un Calvino "estremista"? - Fellini dal barbiere - Ripellino, sulla "scialuppa della fantasia" - Manganelli, la letteratura non come beffa ma come menzogna - La biblioteca di Citati - Flaiano, alla ricerca d'una vita di ricambio - Verdiglione, primo tempo - Incontro con Auden, a Taormina - Con Marianne Moore a Villa Adriana - La dolce vita di J. Rodolfo Wilcock - Parliamo solo di me Echi di stampa
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06/11/2009 - Corriere del Giorno
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21/06/2008 - Corriere del giorno
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07/10/2005 - Gazzetta di Parma
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