Un personaggio geniale nella sua semplicità. Un altra magia di Mattioni, uno scrittore capace di trasformare la vita in romanzo
Un'altra trovata letteraria di Stelio Mattioni. Celso, per tutti studente di medicina, non ha mai incominciato gli studi, ma chiede a suo padre i soldi per completarli. Alla fine dovrà pur laurearsi. Torna a casa, tutti lo credono medico. Quando il padre sta male, Celso gli prescrive delle medicine che lo dovrebbero guarire. Ma... Estratto del libro
Incominciò a suonare il telefono. Celso abbassò il settimanale sulle ginocchia, ma non andò a rispondere. Tutti sapevano che a quell'ora non c'era, l'aveva detto e ridetto in giro benché non fosse vero, e pertanto a chiamare doveva essere qualcuno che non conosceva e che non lo conosceva, cioè nessuno.
La stanza era in penombra, con la serranda della finestra abbassata fin quasi in fondo, in modo che non si potesse guardare dentro dalla casa di fronte per poi dire che c'era quando non c'era. Il telefono facesse pure.
Quarta di copertina
Come Sisina e il Lupo, il romanzo che la critica ha segnalato fra i migliori del 1993, Il mondo di Celso ha per protagonista un'indimenticabile figura. E non per gesta eroiche o travolgenti avventure, ma per la traccia indelebile che lasciano nella scrittura le cose che non vanno per via retta o comune, che non accadono secondo la mitologia dell'azione.
Celso, inerte figlio di un attivissimo e avarissimo mediatore agrario di paese, va a studiare medicina in città. Mantenuto dal padre agli studi con un sussidio minimo, egli risparmia su tutto. Niente iniziative, niente desideri, nessun empito: è lì per studiare e non dà neanche un esame, vorrebbe affrancarsi dal padre e non cerca lavoro, va a donne ma con loro non vuole storie o fantasie. Finché un giorno il padre arriva in città a chiedere conto dei suoi soldi e del tempo. Le cose precipitano... E Celso che credeva di tenere in scacco tempo e soldi, sogni e avvenire, si trova senza più soluzioni, senza più rimedi. Riuscirà a percorrere il labirinto in cui la costrizione lo ha immesso? E a trovare una lingua della comunicazione senza mentalità e senza naturalismo?
Con un colpo di scena finale, in una circostanza imprevedibile, Mattioni mette in mano a Celso, che non aveva mai letto nulla, un romanzo di Jack London. E forse per lui un'altra storia può incominciare.
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