Sergio Katunarich conduce da quindici anni una ricerca sulle convergenze fra ebraismo e cattolicesimo. In questo saggio, ripercorrendo un'amplissima bibliografia e portando numerosi casi e testimonianze, egli esplora nelle sue svariate implicazioni e nei suoi vantaggi pratici e spirituali un'ipotesi d'integrazione fra ebraismo e cattolicesimo che restituisca alla prassi del week-end il sacro, demonizzato dalla laicizzazione, e riporti al principio della vita, cioè al principio di ciascun atto di parola, la preghiera. Estratto del libro
Il Concilio Vaticano II testimonia autorevolmente come il momento storico attuale sia particolarmente sensibile al patrimonio comune che unisce la Chiesa cattolica alle altre religioni, in particolare a quella ebraica. Inoltre, fenomeni quali l'ateismo e la crisi di valori religiosi e morali inducono più che in passato ad approfondire la reciproca conoscenza, la valutazione e l'amicizia. Si fa strada anche la convinzione e, talora, l'esperienza di un interesse ecumenico non solo non nocivo al mondo religioso di ciascuno, ma anzi proficuo, stimolante e corrispondente ai disegni della Divina Provvidenza. In particolare per quanto riguarda il mondo ebraico, tutto è facilitato dalla svolta storica determinata dall'ecumenismo e dal Concilio Vaticano II, dalla rinascita dello Stato ebraico e dalla considerazione che l'ebraismo è non solo un fatto religioso, ma anche etnico, con una vasta realtà culturale, tradizionale, storica, nonché con una missione: aspetti tutti che sono oggetto di studio da parte della moderna teologia cristiana.
D'altro canto, il mondo ebraico manifesta un nuovo interesse verso quello cristiano, per lo meno verso la figura di Gesù, mentre si assiste ad apporti preziosi nel campo degli studi storici contro certi riduttivismi razionalisti. In definitiva, salvo la possibilità di errore o intempestività, ritengo che l'ipotesi in questione non faccia altro che captare qualcosa che è già nell'aria e che, prima o poi, si sarebbe manifestata e, in parte, lo ha già fatto. Tutto il problema risiede nel dubbio se il nuovo sia o no fecondo di buoni frutti.
Quarta di copertina
In che modo la questione ebraica e la questione cattolica entrano a far parte dell'itinerario di ciascuno divenendo istanze perenni, non sottoposte a giustificazioni etniche, genealogiche o nazionalistiche? Quando, come e dove, nella storia, il cristianesimo e l'ebraismo hanno trovato modi efficaci d'integrare in un programma di vita le particolarità del mito, del rito e della prassi che li distinguono? Quali fantasmatiche, quali difficoltà e quali effetti questi modi hanno comportato? Esiste un'integrazione fra i due monoteismi da proporre oggi, in quest'epoca di secolarizzazione, epoca di "dimenticanza dei primi tre Comandamenti", quelli della "santificazione del Nome"?
A queste domande risponde l'autore, che da quindici anni conduce una ricerca sulle convergenze fra ebraismo e cattolicesimo. In questo saggio, ripercorrendo un'amplissima bibliografia e portando numerosi casi e testimonianze, egli esplora nelle sue svariate implicazioni e nei suoi vantaggi pratici e spirituali un'ipotesi d'integrazione fra ebraismo e cattolicesimo che restituisca alla prassi del week–end il sacro, demonizzato dalla laicizzazione, e riporti al principio della vita, cioè al principio di ciascun atto di parola, la preghiera.
Premesse
PARTE PRIMA – L'ipotesi e il mondo cristiano
Sezione I. Difficoltà generiche
1. Novità
2. Sincretismi e riduzioni
3. Varietà e unità
4. Conservazione di particolarità negative
Sezione II. Difficoltà specifiche per il mondo ebraico
1. Novità o esumazione
2. Due identità
3. La superiorità ebraica
4. Ebreizzare la Chiesa?
5. L'efficienza ebraica
6. Apostasie
7. Le osservanze ebraiche
I. Gesù
II. Pietro e la primissima Chiesa
III. Paolo
IV. Motivazioni teologiche
V. Motivazioni ecumeniche
VI. Motivazioni ascetiche
8. Opposizione alla carità evangelica
9. Astensione dall'apostolato?
I. Ebraismo e proselitismo
II. Ebraismo e apostolato cristiano
III. Chiesa e apostolato in genere
IV. Chiesa e apostolato verso gli ebrei
V. Conclusioni
10. Difficoltà nei rapporti con altre religioni
11. Iniziativa non gradita al mondo ebraico
Sezione III. Motivazioni a favore
Appendice I. Il numero degli interessati
Appendice Il. I paradossi ebraico-cristiani
Conclusioni
PARTE SECONDA – L'IPOTESI E IL MONDO EBRAICO
Premesse
Sezione I. Difficoltà ebraiche
1. Iniziativa cristiana
2. Novità
3. Stratagemma per convertire gli ebrei
4. L'impossibilità di due identità
5. Molteplicità dell'identità ebraica
6. Non ebrei con osservanze ebraiche
7. Attrattiva da parte dei non ebrei "vicini"
8. Non bisogno del mondo ebraico
9. Problematicità del numero
10. Rischio di antisemitismo
11. Uniformità del mondo cristiano, specialmente quello cattolico
Sezione II. Motivazioni a favore
I. Motivazioni religiose
II Motivazioni sociali
PARTE TERZA – L'ipotesi e gli interessati.
Premesse
Sezione I. Le difficoltà
1. L'antisemitismo
2. Interesse inutile
3. Attrattive per persone problematiche
4. Recenti immagini del mondo ebraico
5. Impegno di perfezione
6. Situazioni di superiorità
7. Il numero degli interessati all'ipotesi
8. Considerazioni finali
Sezione II. Motivazioni a favore
1. Premessa fondamentale: la libertà
I. In campo cristiano
II. In campo ebraico
2. Natura delle osservanze
3. Avvicinamento
4. Vantaggi per la religione e per la pietà
5. Convergenze spirituali
6. Attrattive etnico-bibliche
7. Mete spirituali: lo stile di Dio
PARTE QUARTA – LE MODALITÀ
Premesse
1. Le benedizioni
2. Sabato e domenica
a) le motivazioni
b) il sabato per gli ebrei
c) abbozzo di prassi
APPENDICE
San Francesco d'Assisi
Sant'Ignazio di Loyola
Benedizioni
Conclusione
Ringraziamenti
Bibliografia
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