Estratto del libro
Sarebbe stata mia intenzione scrivere un libro intitolato, più o meno: Verso nuovi sistemi delle arti. Mi sono presto reso conto delle enormi difficoltà che avrei incontrato nel dare un ordine logico a una materia così vasta e così implicativa. [...] Nella storia della nostra scienza e della nostra cultura in generale, non si può dare mai nulla per scontato, non esistono dati di fatto inconfutabili. Esiste solo una concatenazione di eventi senza presupposti accettabili e accertabili. Se ci si mette a percorrere a ritroso tutta la storia del pensiero, cercando, di volta in volta, una verifica del precedente, ovvero se da ogni effetto si risale alla sua causa, non ci si ferma più fino al giorno della creazione, sia essa frutto di un Creatore o del big‑bang. Ho dunque desistito da questa impresa presuntuosa e mi sono prefisso di lasciar scorrere i pensieri come venivano, giorno per giorno, dicendo quel che su lettere e arti ho sempre pensato, citando e citandomi, dov'era necessario, indagando e commentando, come fa ogni vecchio poeta che vuol aggiungere qualcosa al poco che ha già detto, con l'intento di divertire più che di educare. Se poi qualcuno, da questi miei appunti, saprà trarre giovamento, meglio per lui e per tutti. Avrei voluto che questi apoftegmi fossero più aggressivi e più trasgressivi; ma non si può distruggere tutto per partito preso. Del resto, in vari millenni qualcosa di buono il pensiero umano avrà pure prodotto.
Quarta di copertina
Sotto forma di proposizioni, a volte anche aforismatiche (apoftegmi), questo volume raccoglie una vita di speculazioni e di esperienze, di ricordi, da cui emerge il pensiero dell'Autore, artista e teorico, il quale, per anni, ha soprattutto insegnato ad altri – senza mai salire in cattedra – a pensare liberamente, non accettando gli schemi di una cultura sempre più asservita al potere e prona nei confronti dei media, una cultura sempre più "falsa" che ha reso l'individuo incapace di esprimere le proprie idee. Nella cultura di un secolo distratto e distorto, Accame è uno di quegli intellettuali che lasciano il segno per la sua generosità, per la sua "normalità", per la sua disponibilità a comunicare, a trasmettere le sue personali esperienze.
Apoftegmi Appendice. Diario 1998
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