Estratto del libro
I poeti forti sono infrequenti; il nostro secolo, a mio giudizio, mostra solo Hardy e Stevens fra quanti scrivono in inglese. Grandi poeti – persino Yeats e Lawrence, persino Frost – possono mancare di forza continua e i maggiori innovatori – persino Pound e Williams – possono non toccare mai affatto la forza. Browning, Whitman, Emily Dickinson sono forti, come lo sono gli altoromantici, e Milton può essere preso come l'apoteosi della forza. La forza poetica viene solo da una lotta trionfante con il più grande dei morti, e da un ancor più trionfante solipsismo. Doni enormi, le doti di un Coleridge, o di un talento minore e pur considerevole come Eliot, non valgono dove la forza è evasa o mai attinta. La forza poetica, in tal senso, sorge solo da una specie particolare di catastrofe – come l'ordinaria consapevolezza deve ritenere la terribile incarnazione che può condurre a un poeta come il vecchissimo Hardy o il vecchissimo Stevens.
Quarta di copertina
Questo libro costituisce il manifesto di Bloom, ove si cifrano, nella loro lettura critica, tanto la retorica classica dei tropi quanto l'esegesi biblica e la traversata cabbalistica, quanto la psicanalisi freudiana e altro. Gli studiosi delle maggiori riviste letterarie americane hanno scritto che l'impresa di Bloom risulta "irresistibile", per il suo rigore, per la sua logica, per la sua inventiva, per la sua specificità e fin nella sua scrittura.
Mappa della dislettura dunque. Manifesto di un pensiero, di una logica, di una critica letteraria, che è divenuta ormai scuola e che sta segnando un'epoca, e non solo della cultura in America.
E c'è poesia in prosa nella bella lettura di Milton, Emily Dickinson, Emerson, Shelley, Keats, Stevens, Tennyson, Whitman, Browning, Ashbery, Warren, Hardy, Wordsworth, Ammons.
"Una mappa della dislettura studia l'influenza poetica, con cui io continuo a non intendere il passaggio di immagini e idee dai poeti precedenti ai successivi. Influenza, come io la concepisco, significa che non ci sono testi, ma solo relazioni tra testi. Queste relazioni dipendono da un atto critico, una dislettura o mispresa che un poeta effettua sull'altro e che non differisce in natura dai necessari atti critici effettuati da ciascun lettore forte su ciascun testo che incontra. La relazione d'influenza governa il leggere come governa lo scrivere, e leggere è perciò discrivere, giusto come scrivere è un disleggere".
(Harold Bloom)
Introduzione. Una meditazione sulla dislettura
Parte prima. Carta del territorio
– Origini poetiche e fasi finali
– La dialettica della tradizione poetica
– La scena primaria dell'istruzione
– La tardività della poesia forte
Parte seconda. La mappa
– La mappa della mispresa
– Test della mappa: il Rampollo Rolando di Browning
Parte terza. Uso della mappa
– Milton e i suoi precursori
– Nell'ombra di Milton
– Emerson e l'influenza
– Nell'ombra di Emerson
– Nell'ombra delle ombre: per ora
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