In questo libro, Mauro Mellini sostiene che la rivoluzione giudiziaria degli anni 1991-1994, anziché spazzarlo via, ha consentito al vecchio regime partitocratico e consociativo la naturale evoluzione nel "compromesso storico". All'analisi delle componenti e degli strumenti del regime, cui fa riscontro l'incapacità delle forze politiche a esso estranee di coglierne l'essenza e la pericolosità, fa seguito una rapida disamina delle prospettive di alternativa che tuttavia si aprono per un diverso assetto politico-istituzionale. Estratto del libro
Questa sarebbe la Seconda Repubblica. Come tutte le proposizioni universalmente proclamate, autorevolmente adottate e rispettosamente date per scontate, nessuno sembra disposto a mettere in dubbio che la successione numerale abbia una giustificazione di qualche consistenza e se sia lecito dare per scontato il passaggio quando, al più, la Repubblica sembra trovarsi nel guado.
Questo dubbio, che poi è qualcosa di più di un dubbio, non si fonda tanto sul fatto che la Seconda Repubblica non avrebbe trovato un suo diverso assetto costituzionale; che la classe dirigente, che dovrebbe assicurare a essa la vitalità e la credibilità, è, nella migliore delle ipotesi, ancora da venire; che le forze politiche che in essa si muovono sono tuttora allo stato della precarietà. Il dubbio - dicevamo - è quello che la Repubblica, lungi dall'essere magari nel guado, per il passaggio alla sua seconda incarnazione, stia proprio ora realizzando lo sbocco della sua prima edizione - ammesso pure che possa definirsi Prima Repubblica quella che era andata prendendo corpo nei due decenni prima della pretesa 'svolta'...
Quarta di copertina
C'è veramente una Seconda Repubblica? In Italia si sta nuovamente insediando un regime?
Mauro Mellini aveva già parlato del forte "partito dei magistrati" che ora ha assunto nel nostro Paese un ruolo abnorme e un potere incontrollato. In questo libro, l'Autore sostiene che la rivoluzione giudiziaria degli anni 1991–1994, anziché spazzarlo via, ha consentito al vecchio regime partitocratico e consociativo la naturale evoluzione nel "compromesso storico".
All'analisi delle componenti e degli strumenti del regime, cui fa riscontro l'incapacità delle forze politiche a esso estranee di coglierne l'essenza e la pericolosità, fa seguito una rapida disamina delle prospettive di alternativa che tuttavia si aprono per un diverso assetto politico-istituzionale.
Premessa
I Ritorno al regime
II Il partito dei magistrati tra Prima e Seconda Repubblica
III La corporazione della stampa
IV E tanti altri gattopardi
V Sindacati di Stato e servizi privati
VI La catastrofe programmata
VII Gli esclusi
VIII L'intruso
IX Dal ribaltone al potere reale
X Il regime restaurato
XI Le toghe e il regime
XII Il pentipartito
XIII Il regime e il suo futuro
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