Estratto del libro
"Ti amo, Adonai! Mia roccia in cui mi riparo, mio scudo, mio baluardo!”. Dal fondo di questa prigione romana a Cesarea, vedi non Ti chiedo nemmeno, come Davide, d'illuminare le mie tenebre, poiché non sono infelice.
Morirò fra qualche giorno o fra qualche ora, chi lo sa, ma ha ancora importanza? Sono così vecchio e nelle mie mani sono passate tante infelicità e tante gioie che è ormai ora per me di distendermi in questa terra che ho amato sopra ogni cosa. Ma, voglio confessarTelo, la sorpresa che ho sempre provato per il corso che ha preso la mia vita non mi ha ancora lasciato, nemmeno oggi...
Quarta di copertina
Gerusalemme nel primo secolo. Il Tempio è in fiamme. Tito s'impadronisce della città in rovina. Per un istante, gli ebrei credono che tutto stia per finire.
Eppure, a Javne, un villaggio vicino, uomini saggi e devoti faranno in modo che nulla dell'ebraismo vada perduto. Fra loro, Akiba.
Semplice pastore delle colline di Giudea, egli troverà la sua via grazie anche a Rachele, sua moglie. Studia i testi sacri della Torà e diviene Maestro. Avversario di Roma, interlocutore dei cristiani, combatte nella rivolta di Bar Kokhba. Protagonista del periodo più inquieto della storia ebraica, Akiba resterà per ciascun ebreo il simbolo dell’amore di Dio e di Sion.
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