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Il filosofo e il lattaio. Stirner e l'unione degli egoisti
Antimo Negri
Il filosofo e il lattaio. Stirner e l'unione degli egoisti
Anno: 2005
Pagine: 254
Prezzo: € 25,00
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura

Collana: l'alingua
ISBN: 9788877707024

Sono raccolti in questo volume gli studi che – nell'arco di un trentennio – Negri ha dedicato a Stirner, uomo e pensatore di difficile lettura. In appendice un saggio sull'utopia dello Stato estetico di Schiller.
Estratto del libro
Raccolgo in questo volume, su sollecitazione di alcuni amici, lettori fedeli che hanno trovato in esse motivi ermeneutici ancora interessanti, le pagine che, nell'arco di un trentennio, ho dedicato a Max Stirner. Segue, in Appendice, un saggio sull'utopia dello Stato estetico di Friedrich Schiller, cioè su uno Stato — e, in generale, una società, se non addirittura una comunità — che potrebbe realizzarsi a un solo patto: che l'uomo non fosse, appunto, l'uomo di Stirner, esasperatamente individualista, "unico", refrattario a qualsiasi generalizzazione o universalizzazione, magari solo a quella che intenda fari o passare come Uomo, appartenente a una comune umanità. L'"unico" stirneriano ha tutto "proprio": qualità che lo fanno quello che è, diseguale da tutti gli altri, persona assoluta, individuo caratterizzato da un'identità decisamente differenziata, un uomo che non pensa, non sente, non parla come gli altri e che pure tenta in ogni modo d'inserirsi nell'universo sociale e, se si vuole, come insegnante, nella compagine statale.
Un uomo, prima che un pensatore, di difficile lettura, Stirner. E si è cercato, in queste pagine, di comprenderlo come uomo e come pensatore. Con qualche curiosità non del tutto risolta e subendo il fascino di un personaggio comunque "unico".  
Quarta di copertina
Max Stirner (1806-1856). Chi avrebbe mai immaginato che questo tedesco, "persona molto gentile", tranquilla e anonima, anche a dispetto di chi lo fa passare per hegeliano di sinistra, potesse scrivere quel suo libro veramente unico che è L'unico e la sua proprietà, assunto come il vangelo dell'anarchismo e del nichilismo? Vero è, però, che lo scrisse. Perdendo il posto di insegnante in una scuola, nientemeno, per signorine di buona famiglia. Il libro "famigerato" gli costa emarginazione sociale, non fortuna economica, che pure insegue. Finisce traduttore di testi classici di economia (Smith, Say) e, da ultimo, commerciante di latte e giocatore in borsa: sempre senza successo, tra le volute di fumo di un confortevole sigaro. Dopo avere scritto anche una Geschichte der Reaktion! Eppure… Molto probabilmente spoliato da Nietzsche, ferocemente criticato da Marx ed Engels, caro a Schmitt, Jünger, Hamsun, Camus ecc., Stirner ha avuto e ha un'immensa fortuna postuma: come il teorico dell'individualismo più radicale, non poco attuale in un'epoca in cui, tra la crisi dello Stato e il trionfo del mercato globale, si avverte come sia difficile, se non impossibile, far tacere, anche minimamente, l'"unico" che è in ciascuno di noi, l'"unico" di fronte al quale risulta essere ineluttabilmente una cifra utopica qualsiasi convivenza umana fondata su un modo di pensare, di sentire e di comportarsi comune e solidale.
(Antimo Negri)
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