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Il cuore. Atti del congresso internazionale. Milano, 4-6 luglio 2003
AA.VV.
Il cuore. Atti del congresso internazionale. Milano, 4-6 luglio 2003
Anno: 2004
Pagine: 231
Prezzo: € 25,00
Dimensioni: cm 14,0x21,0
Legatura: brossura

Collana: Università internazionale del secondo rinascimento
ISBN: 9788877706751
Contributi di: Aleksandr Kušner (Kusner), Alessandra Tamburini, Alessandro Atti, Anna Martini, Anna Spadafora, Antonella Silvestrini, Antonino Giannone, Antonio Pezzano, Antonio Saccà, Armando Verdiglione, Carlo Marchetti, Carlo Sini, Cristina Frua De Angeli, Elena Nevzgljadova, Elio Giunta, Elisabetta Costa, Erik Battiston, Fernando Arrabal, Francesco Saba Sardi, Francesco Zuzic, Giancarlo Calciolari, Giorgio Bosco, Giulio Pompilio, Italo Richichi, Luce Arrabal, Lucia Torracca, Maria Antonietta Viero, Mariella Borraccino, Matjaž Potrč, Ove Petersen, Roberto Busa S.J., Roberto Panichi, Ruggero Chinaglia, Salvatore D'Addario, Sam Mhlongo, Sergio Dalla Val, Silvano Zoi, Stefania Persico, Uwe Henrik Peters
Estratto del libro
Aristotele pensava al cuore come sede dell'anima, e al cervello come un congegno progettato per raffreddare il sangue. Churchland, al contrario, ritiene che il cervello sia la sede dell'anima e che, probabilmente, il cuore sia una pompa che fa il lavoro di pompare il sangue. Preferisco abbracciare l'idea di cuore come una metafora, come un indicatore della struttura saliente e della pertinenza di tale struttura. Se dico che abbraccio una certa conclusione con tutto il cuore, questo significa che la conclusione è davvero pertinente per me. Come si usa dire, la casa è dove sta il cuore.
In filosofia, c'è un'utile distinzione tra due generi di ragioni: le ragioni della geometria e le ragioni del cuore. Credo che la via giusta da seguire stia nel riconoscere il predominio delle ragioni del cuore sulle ragioni della geometria.
Parlando di conoscenza, non è la conoscenza biblica quella che ho in mente. Parlo della teoria della conoscenza o epistemologia. L'idea principale è che l'epistemologia, nei modi in cui procede, abbia perso il suo cuore, che abbia perso di vista la pertinenza. Ma perché ci sia conoscenza occorre che ci sia la pertinenza, ovvero il cuore. Questo non significa che siano sbagliati tutti gli attuali procedimenti geometrici e definitori, operativi per stabilire le condizioni della giustificazione e della conoscenza in epistemologia. Al contrario, la ricchezza e la diversità del dibattito sono sorprendenti. I tentativi definitori e trattabili per stabilire le condizioni della conoscenza non sono di per sé sbagliati; possono solo essere mal applicati nel momento in cui tengono conto della conoscenza senza il sostanziale coinvolgimento del cuore. Così come stanno, il dispiegamento delle condizioni per la conoscenza può essere impeccabile, ma il loro tentativo può essere ancora discutibile, se il cuore non è coinvolto nell'impresa.
Quarta di copertina
Questo libro raccoglie, in parte, gli atti del congresso internazionale Il cuore, tenutosi dal 4 al 6 luglio 2003 nella Villa San Carlo Borromeo, Milano-Senago.
"Si può intendere il cuore non partendo dal concetto di patologia, anche se il discorso occidentale si è definito come patologia. Intendere in base a quale discorso, e a quali rappresentazioni attinenti a tale discorso, insorga a un certo punto il contraccolpo, nell'infarto. Questo è un quesito che si pone non soltanto il medico che, in un modo o nell'altro, deve intervenire per curare. Anche noi possiamo chiederci: com'è che insorge l'infarto? Perché mai questa persona e non quest'altra è giunta all'infarto? Vana la tautologia: è giunta per l'ipertensione. In che modo l'infarto può risultare un contraccolpo? Ci siamo interrogati a lungo intorno al cancro, intorno all'aids e intorno all'ictus. C'interroghiamo oggi intorno al cuore. Non abbiamo nessun motivo per indugiare nella metafora del cuore o nella mitologia del cuore".
(Armando Verdiglione)
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