Contributi di: Ahmad Rafat, Aldo Gerbino, Aldo Trione, Alessandra Tamburini, Alessandro Atti, Alessandro Di Caro, Angelo Mundula, Anna Martini, Anna Spadafora, Annalisa Saccà, Anton Dončev, Antonella Silvestrini, Arianna Silvestrini, Armando de Armas, Armando Verdiglione, Augusto Ponzio, Bachisio Bandinu, Boris Kurakin, Carlo Marchetti, Carlo Sini, Carlos Carralero, Clara Ferreira Alves, Cristina Frua De Angeli, Cyril Maillefer, David Rasnick, Dora Boneva, Ebrahim Nabavi, Ekaterina Špikalova, Elia Colabraro, Elio Giunta, Elisabetta Costa, Erik Battiston, Ferdinando Ambrosino, Ferdinando Cionti, Fernando Arrabal, Firouzeh Nahavandi, Francesco Amato, Francesco Saba Sardi, Francesco Zuzic, Gadil'bek Šalachmetov, Georgij Prjachin, Georgij Gačev, Giancarlo Comeri, Gianni Verga, Giorgio Bosco, Hamid Sadr, Irène Zaiontchec, Israël Eliraz, Italo Mereu (Merit), Jacques Fanielle, José Rebelo, Larry Clapp, Ljubomir Levčev, Luce Arrabal, Luciano Ponzio, Luigi Condemi di Fragastò, Maksim Zamsev (Zamšev), Marco Maiocchi, Margarita García Alonso , Maria Antonietta Viero, Marty Kaplan, Massimo Stucchi, Matja Potrč, Michal Popowsky, Millo Borghini, Nadine Shenkar, Natal'ja Solodilina, Nawal El Saadawi, Nikolai Petev, Otto Hieronymi, Paolo De Castro, Paolo Pontiggia, Rajna Vasileva, Roberto Busa S.J., Roberto Cestari, Roberto Panichi, Ruggero Chinaglia, Ruggero Guarini, Sławomir Magala, Sandro Trotti, Saverio Ungheri, Serge Gavronsky, Sergej Filatov, Sergio Cassandrelli, Sergio Dalla Val, Sergio Frigo, Sergio Katunarich, Stoïan Stoïanoff-Nénoff, Tancredi Bianchi, Teresa Rasnick, Tiziana Gibelli, Uwe Henrik Peters, Viktor Erofeev
Estratto del libro
Occorre, forse, interpretare e stabilire una più stretta sinergia tra scritture; ma se non siamo capaci di leggere tale sinergia o non la favoriamo, ritengo che, in modo del tutto spontaneo, la scrittura troverà da se stessa le sue fusioni, per sviluppo naturale. Penso (e mi auguro), che il libro non scomparirà; esso continuerà a vivere interagendo, con energia insospettata, con le altre moderne e futuribili esigenze della comunicazione via etere. Comunque, partecipo con trasporto alle amorevoli preoccupazioni espresse da Prjachin. Per ciò che riguarda l'istituto poetico sono stato sempre irritato da quella sorta di manicheismo, sancito da più parti, tra mondo materiale e mondo spirituale e che in esso Conflagrerebbero. Per qualche vago motivo, in poesia, siamo aggrediti da pedagogiche distorsioni ideali, continuamente enunciate con una certa ridicola enfasi: tra queste, quella che stabilisce che la poesia si espanda, allontanandosi prepotentemente dal portato materiale, per proiettarsi, in modo esclusivo, sul diorama spirituale, senza nessun apparente contatto con la realtà. Non sono attratto da questa versione; piuttosto, sostengo un'unità costitutiva pronta a dilatarsi e a sostanziarsi nella pratica del divenire dell'azione poetica, attingendo dal dato reale e astraendolo dove tale operazione si dovesse rendere necessaria.
Il poeta non è colui che vive in architetture fantastiche, dispensatore di suggestioni, evocazioni, verità, opinabili certezze. Il poeta è, invece, colui che vive la corporeità (corpo biologico, corpo esteso del mondo fisico) e di essa si nutre, a volte, nel modo più drammatico, angoscioso se vogliamo, in quanto invade sinestesicamente la pluralità dei sensi in quel desiderio innato, tutto umano, di coglierne, nella maniera più completa possibile, dettagli, nuclei di rabdomantiche densità esistenziali. Cercare, quindi, nella struttura, nella perfusione corporale gli interrogativi, le angosce, i silenzi, a volte ponderalmente consistenti, ma anche le gioie che la corporeità e la materialità ci consegnano in modo incessante è il tracciato vitale che si dovrebbe percorrere per approdare alla poesia.
Quarta di copertina
Il tema della scrittura sembra un tema facile e scontato, quasi un luogo comune. Sembra acquisito che la scrittura abbia una funzione mnemonica e sia un veicolo del discorso. Ma la scrittura, da Leonardo in poi, è tutt'altra cosa. È scrittura dell'esperienza. È scrittura immemoriale. Scrittura attraverso la lingua, dove la lingua non è né nazionale né naturale né convenzionale. Non è la lingua in cui ognuno crede di parlare, ma è l'altra lingua, quella attraverso cui si scrivono la ricerca, la storia, e la lingua altra, quella con cui le cose che si fanno secondo l'occorrenza si scrivono: l'impresa, la città, la politica. È la scrittura in un processo di valorizzazione della memoria.
Stabiliamo La scrittura come titolo di questo festival proprio quando sembra che la scrittura non abbia più nessun valore: sarebbe l'era della comunicazione? Sarebbe l'era dell'assenza di scrittura? La comunicazione che non sia luogocomunicazione si avvale della scrittura e nella scrittura ha la sua base. Non c'è comunicazione senza la scrittura.
(Armando Verdiglione)
24 maggio 2007
ARMANDO VERDIGLIONE, Introduzione
LARRY CLAPP, Il tuo processo di guarigione
BACHISIO BANDINU, Intervento
HAMID SADR, Le culture estreme
MICHAL POPOWSKY, Il paradiso perduto
MARTY KAPLAN, Occorre ascoltare e cambiare
DAVID RASNICK, L'indeterminatezza nei test sull'Hiv
RAJNA VASILEVA, Intervento
CARLOS CARRALERO, Il castrismo e lo stigmatizzato esilio cubano
MARGARITA GARCÍA ALONSO, Poetica di chi è rifiutato e disfatto
FRANCESCO SABA SARDI, Scavare, graffiare, incidere
FRANCESCO ZUZIC, I nipotini della filosofia
TERESA RASNICK, Intervento
SERGEJ FILATOV, La letteratura della nuova generazione in Russia
LJUBOMIR LEVČEV, La festa della scrittura
GEORGIJ PRJACHIN, La scrittura: una rivoluzione accantonata
ARMANDO DE ARMAS, Coloro che scrivono e coloro che dissentono
CARLOS CARRALERO, Intervento
ALDO GERBINO, Parola, refusi e ritmo
TANCREDI BIANCHI, Il valore del racconto
25 maggio 2007
ALDO TRIONE, Fuori dal brusio della lingua
PAOLO DE CASTRO, Nessuno può chiamarsi fuori da una sfida
NADINE SHENKAR, La scrittura e l'ebraismo
AHAMAD RAFAT, I giri di parole nella letteratura iraniana
FIROUZEH NAHAVANDI, In Iran, la cultura politica del labirinto
AHMAD RAFAT, Intervento
NAWAL EL SAADAWI, Memoria e scrittura creativa
ISRAËL ELIRAZ, Quando si parla si fa musica
ELIO GIUNTA, La lite col foglio bianco
ANTON DONČEV, La Bulgaria è stata creata dalla scrittura
GADIL'BEK ŠALACHMETOV, L'aquila sulla bandiera del Kazakhstan
ELIA COLABRARO, La scrittura nel mondo economico e finanziario
TIZIANA GIBELLI, L'italiano è una lingua colonizzata
GIANCARLO COMERI, La scienza e la conquista della salute
LARRY CLAPP E DAVID RASNICK, Interventi
GIANNI VERGA, La valorizzazione della città
GEORGIJ GAČEV, La Russia e il figlio adottivo
VIKTOR EROFEEV, Sono le parole a trascinare il poeta
NIKOLAJ PETEV, Lettera a mia figlia
MAKSIM ZAMŠEV, Scrivere "indovinando"
EBRAHIM NABAVI, Dieci chiavi per undici portoni chiusi
BACHISIO BANDINU, Fra oralità e scrittura
26 maggio 2007
ARMANDO VERDIGLIONE, Introduzione
JACQUES FANIELLE, La società relazionale, o il legame e lo scambio
SERGE GAVRONSKY, Scrivere Dio. Scrivere il sesso
IRÈNE ZAÏONTCHEC L'arte russa contemporanea nelle gallerie private
CLARA FERREIRA ALVES, Aspettando i barbari
DORA BONEVA, Parlare e confrontarsi a livello intellettuale
NATALIJA SOLODILINA, Ammirando la statua di Čechov
MARTY KAPLAN, Intervento
MASSIMO STUCCHI, La collegialità fra i disastrologi
MATJAŽ POTRČ, Giustificazione scettica
SAVERIO UNGHERI, FERDINANDO AMBROSINO, MARCO MAIOCCHI, ROBERTO SUSA S.J. E SERGIO KATUNARICH S.J., Interventi
ITALO MAREU, L'abolizione della pena di morte in Compagnoni
FERNANDO ARRABAL, Il gran rifiuto di Grigori Perelman
ANGELO MUNDULA, Autori e editori
EBRAHIM NABAVI, Quando gli scalzi regalano un calzino
AHMAD RAFAT E FIROUZEH NAHAVANDI, Interventi
JOSÉ REBELO, Concedetemi il diritto di sognare
ANNALISA SACCÀ, Sulla stele di pietra
RUGGERO GUARINI, Napoli fra Storia e Scoria
SANDRO TROTTI, Intervento
LUCIANO PONZIO, Il sipario delle palpebre e la tempra della scrittura
SERGIO CASSENDRELLI, Lo chiamerò: inventario
PAOLO PONTIGGIA, LARRY CLAPP E DAVID RASNICK, Interventi
TERESA RASNICK, Il passaggio di un guerriero gentile
ROBERTO CESTARI, La questione Adhd
SLAWOMIR MAGALA, Definizione, interpretazione, negoziazione
CRISTINA FRUA DE ANGELI, Non possiamo non scrivere
27 maggio 2007
ARMANDO VERDIGLIONE, Introduzione
FRANCESCO AMATO, Sulla scrittura
UWE HENRIK PETERS, Intorno a Scrittura, Scriptur, Schrift
SERGIO FRIGO, Le parole devo usarle con cura artigianale
CARLO SINI, La scrittura in quanto realtà virtuale
AUGUSTO PONZIO, Leggere la scrittura
CYRIL MAILLEFER, Quale rivoluzione?
LUCE ARRABAL, Cervantes e l'isola dei lupi mannari
STOÏAN STOÏANOFF-NÉNOFF, La felicità nell'atonia
ALESSANDRO ATTI, La punta della scrittura
ANNA MARTINI, C'è un'attesa riguardo alla voce di ciascuno
FLORESTAN PETERS, Intervento
RUGGERO CHINAGLIA, La dissidenza della scrittura
ALESSANDRO DI CARO, La scrittura dell'informazione, la scrittura informatica
LARRY CLAPP, La bottiglietta di olio di fegato di merluzzo
DAVID RASNICK, Intervento di David Rasnick
ANTONELLA SILVESTRINI, Dalla farmacia di Platone alla scrittura dell'esperienza
ROBERTO PANICHI, Il doppio della scrittura
SANDRO TROTTI, Intervento
ARIANNA SILVESTRINI, Amore, oggi il tuo nome
LUIGI CONDEMI, I caratteri cuneiformi su un cilindro di argilla
MARIA ANTONIETTA VIERO, Le tre volte a Milano
GIORGIO BOSCO, Una manifestazione della modernità: la network society
OTTO HIERONYMI, Leggere e scrivere
SERGIO DALLA VAL, Transfert e scrittura
ELISABETTA COSTA, Calabria
MILLO BORGHINI, Sofonisba e la scrittura
EKATERINA ŠPIKALOVA, I manoscritti non bruceranno
GADIL'BEK ŠALACHMETOV, Intervento
FERDINANDO CIONTI, Straordinario il marchio e rivoluzionario
ANNA SPADAFORA, Gli alibi della scrittura
BORIS KURAKIN, La scrittura è enigmatica e non volete riconoscerlo!
ALESSANDRA TAMBURINI, Tra color che son sospesi
ERIK BATTISTON, Le cavalle di Virgilio e di Parmenide
CARLO MARCHETTI, Il testo dell'esperienza e il sacro
VIKTOR EROFEEV, Puškin è più importante del suo zar
Contributi video
Spot del libro La scrittura
Vuoi condividere questo libro sul tuo sito/blog?
Usa il nostro Widget!
Copia il codice da inserire nel tuo sito/blog
|