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Stalin, Hitler, la rivoluzione bolscevica mondiale
Anno: 2000
Pagine: 507 Prezzo: € 30,98 Dimensioni: cm 14,5x21,5 Legatura: Cartonato con sovraccoperta
Collana: l'alingua
ISBN: 9788877705587
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Estratto del libro
"Quando incontrai per la prima volta Viktor Suvorov, lui era già tutto preso da questo libro, snocciolava cifre e fatti, non era letteralmente in grado di parlare d'altro, e tuttavia per molti anni non si risolse a mettere il tutto nero su bianco, forse perché incapace di credere lui stesso fino in fondo alle sue conclusioni o forse per timore di sciupare il suo progetto, dubitando che gli avrebbero prestato ascolto. L'acquario, che gli avrebbe procurato una fama mondiale, non era ancora stato scritto, era uscita soltanto la sua prima opera, Il liberatore, una serie di racconti autobiografici sulla sua esperienza di soldato sovietico nella Praga del 1968. Fu comunque questo libro che ci fece incontrare. Il "Times" me lo inviò per una recensione, e io fui quasi l'unico a tesserne le lodi sulla stampa. Ora è buffo ricordarlo, ma in quegli anni lontani l'anticomunismo, o anche semplicemente un atteggiamento negativo nei confronti dell'Unione Sovietica, appariva quasi una brutta malattia agli occhi dell'intelligencija occidentale, e un onesto scrittore di costume del socialismo avanzato non solo non poteva contare sul riconoscimento del suo talento, ma neppure su una qualsivoglia recensione. A ben pochi di noi fu dato, all'epoca, di aprire una breccia nel muro del silenzio". (Dalla prefazione Un monumento alla cecità umana di Vladimir Bukovskij)
Quarta di copertina
Primo di una trilogia dedicata all'argomento, questo libro capovolge l'opinione comune diffusa sulla seconda guerra mondiale. Riscrive la storia di questo conflitto e del ruolo che ha avuto Stalin nella sua lunga progettazione e nel suo svolgimento. L'Autore fa un esame dettagliato, dal punto di vista militare, della preparazione militare e ideologica della guerra e dell’apparato bellico sovietico. Si avvale non di archivi o di fonti dei servizi segreti ma di pubblicazioni ufficiali, accessibili a ciascuno: manuali diffusi nelle scuole militari, riviste militari, quotidiani, come la "Pravda", periodici e altri scritti, fra cui l'opera omnia di Stalin. Nel libro, Suvorov si chiede come sia accaduto che, di fronte a questa mole di materiali, nessuno abbia capito quale sia stato l'effettivo svolgersi della guerra e quali siano stati il progetto, la tattica e la strategia sovietici. L'Autore dimostra come Stalin abbia auspicato e preparato la guerra (addirittura fin dagli anni venti), ritenendola, sulla scia di Lenin, adatta per innescare la rivoluzione proletaria. Rispetto a questa, appunto, Hitler avrebbe fatto da nave rompighiaccio (questo il soprannome attribuito a Hitler dai sovietici). Il progetto di Stalin era d'invadere e di occupare l'Europa. Suvorov spiega, inoltre, come Stalin sia riuscito ad apparire non l'effettivo iniziatore della guerra, ma addirittura una parte lesa, sedendosi, nelle trattative, dalla parte dei vincitori. Suvorov scrive con una semplicità e una chiarezza esemplari, senza indulgere alla retorica dei sentimenti, esponendo il materiale senza colorazioni. La sua scrittura risulta convincente e efficace.
Prefazione, Un monumento alla cecità umana, di Vladimir Bukovskij Chi ha dato inizio alla seconda guerra mondiale? Capitolo I, Il cammino verso la felicità Capitolo II, Il nemico principale Capitolo III, Perché armare i comunisti? Capitolo IV, Perché Stalin spartì la Polonia? Capitolo V, Il patto e le sue conseguenze Capitolo VI, Quando entrò in guerra l'Unione Sovietica Capitolo VII, "L'estensione della base della guerra" Capitolo VIII, Perché i cekisti vennero dotati di obici Capitolo IX, Perché la zona di protezione venne distrutta alla vigilia della guerra Capitolo X, Perché Stalin distrusse la "Linea Stalin" Capitolo XI, Partigiani oppure sabotatori? Capitolo XII, Perché Stalin aveva dieci corpi aerotrasportati Capitolo XIII, Il carro armato alato Capitolo XIV, A Berlino! Capitolo XV, La fanteria marittima nei boschi della Bielorussia Capitolo XVI, Che cos'è un'armata di copertura Capitolo XVII, Divisioni da montagna nelle steppe dell'Ucraina Capitolo XVIII, La destinazione del primo scaglione strategico Capitolo XIX, Stalin a maggio Capitolo XX, Le parole e i fatti Capitolo XXI, Un amor di pace con le zanne Capitolo XXII, Ancora sul comunicato della Tass Capitolo XXIII, I distretti militari abbandonati Capitolo XXIV, Le divisioni nere Capitolo XXV, A proposito di kombrig e komdiv Capitolo XXVI, A che scopo venne formato il secondo scaglione strategico Capitolo XXVII, Una guerra non dichiarata Capitolo XXVIII, Perché Stalin costituì i fronti Capitolo XXIX, Perché Stalin non credeva a Churchill Capitolo XXX, Perché Stalin non credeva a Richard Sorge Capitolo XXXI, In che modo Hitler compromise la guerra Capitolo XXXII, Aveva Stalin un piano di guerra? Capitolo XXXIII, La guerra che non ci fu
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