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Modernitas. Atti del Festival della modernità Milano 22-25 giugno 2006
AA.VV.
Modernitas. Atti del Festival della modernità Milano 22-25 giugno 2006
Anno: 2006
Pagine: 547
Prezzo: € 30,00
Dimensioni: cm 14,0x21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta

Collana: Università internazionale del secondo rinascimento
ISBN: 9788877707611
Contributi di: Alain-Gérard Slama, Alberto Artioli, Aldo Gerbino, Alekseij Lazykin, Alessandra Tamburini, Alessandro Atti, Anacleto Verrecchia, Angelo Lippo, Anna Gloria Mariano, Anna Spadafora, Annalisa Saccà, Anton Dončev, Antonella Silvestrini, Antonio Saccà, Armando Verdiglione, Augusto Ponzio, Bachisio Bandinu, Boris Kurakin, Carlo Alberto Sitta, Carlo Marchetti, Carlo Sini, Clara Ferreira Alves, Cristina Frua De Angeli, Dora Boneva, Efrem Zver'kov, Elio Giunta, Elisabetta Costa, Emilio Fontela, Emilio Mello, Ennio Cavalli, Evgenij Kiselëv, Ferdinando Ambrosino, Ferdinando Cionti, Francesco Amato, Francesco Saba Sardi, François Keller, Gennadij Uranov, Genrich Borovik, Georgij Gačev, Giancarlo Mengoli, Giorgio Antonucci, Giorgio Bosco, Giuliano Pisani, Gregorio Scalise, Guglielmo Rinaldini, Irène Zaiontchec, Irina Chakamada, Irina Prochorova, Israël Eliraz, Jean-Marc Philippe, José Rebelo, Joseph Berke, Jurij Rubinskij, Konstantin Skrjabin, Leonid Vilenčik, Ljubomir Levčev, Ljubov' Širšova (Sirsova), Lorenzo Jurina, Luciano Ponzio, Lucien Sfez, Luigi Condemi di Fragastò, Marco Maiocchi, Maria Antonietta Viero, Mariella Borraccino, Masaomi Unagami, Matjaž Potrč, Millo Borghini, Nadine Shenkar, Nicola Gerardo Marchese, Nikolai Petev, Nikolaj Uskov, Otto Hieronymi, Paolo Pontiggia, Poel' Karp, Rajna Vasileva, Riccardo Caldura, Roberto Busa S.J., Roberto Cecchi, Roberto Cestari, Roberto Formigoni, Roberto Panichi, Roberto Ruozi, Ruggero Chinaglia, Salvatore D'Addario, Sam Mhlongo, Sandro Trotti, Saverio Ungheri, Sergej Filatov, Sergio Dalla Val, Simon Mol, Stefania Persico, Uwe Henrik Peters, Viktor Erofeev, Vittorio Mathieu, Vladimir Perejaslavec
Estratto del libro
In ebraico, la parola "modernità" si dice itkadmut, dalla radice kedem. Quindi la traduzione letterale sarebbe: andare avanti verso l'originario. Un paradosso meraviglioso, perché per andare avanti ci si deve attaccare all'originario: kedem è un presente esigente.
La modernità, dunque, non sarà mai una struttura ideologica fissa, quindi morta, ma sarà la risposta che ciascuno di noi troverà nel suo dispositivo di viaggio.
Abramo quando ha il coraggio di sbarazzarsi della civiltà mesopotamica, della modernità dei suoi armamenti, della sua arte grandiosa, dei suoi idoli, ascolta la sua voce interiore che gli dice: Lekh-lekha mi aerzeha el eretz asher ani ereha, va' per te, verso te, da questa terra verso una terra che tu vedrai. Ma non c'è nessun indirizzo, nessuna spiegazione per trovarla, quella terra nuova.
Abramo quindi capisce che il viaggio è l'indirizzo, che il viaggio è quella terra stessa. Sono gli incontri, le stelle, il silenzio, la gioia, la separazione. Va', parti dentro di te per quell'esperienza interiore unica che nessuno potrebbe fare per te. Solitudine, anche, e rinuncia a tutte le forme di pensiero passate. Liberazione dai cliché, dalle abitudini. Ingresso nel dubbio, nell'interrogazione, nella questione infinita. Vivere senza risposte, senza certezze, senza àncora.
(Dall'intervento di Nadine Shenkar)
Quarta di copertina
La festa della parola è festa della scrittura dell'esperienza. Esperienza originaria. Senza l'idea di ritorno. Scrittura del viaggio intellettuale, mai circolare. E la memoria — ricerca e impresa — si capitalizza, si qualifica, si valorizza.
La modernità è il modo della parola. Modo della logica. Modo del viaggio. Modo della scrittura. E la città moderna è la città dell'ospite, la città con la sua politica del tempo nella sua eternità e nel suo infinito. E si cifra secondo l'aritmetica.
(Armando Verdiglione)
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